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SETTORE PRIVATO:

Questo campo d’impiego comprende tutte le colonnine allacciate alla rete locale ovvero al contatore del fornitore di energia.I campi di impiego nel settore privato,abitazioni uni/plurifamiliari.

SETTORE SEMIPUBBLICO:

Questo campo d’impiego comprende tutte le colonnine allacciate alla rete locale ovvero al contatore del fornitore di energia. Solitamente questo tipo di stazioni di ricarica sono precablate e pronte all’uso subito dopo aver fatto eseguire ad un tecnico esperto la connessione alla rete elettrica. I campi di impiego nel settore privato o semipubblico sono: centri commerciali, negozi, ristoranti, hotel, autosaloni con officina, banche/assicurazioni, parcheggi aziendali.

SETTORE PUBBLICO:

Le colonnine di ricarica per il settore pubblico sono installate da fornitori di energia e gestori di rete, i campi di impiego per questo settore sono: le strade pubbliche, i parcheggi pubblici situati presso gli aeroporti e le stazioni ferroviarie.

  • Modo 1: Ricarica lenta (6-8 h) a 16 A, (corrente alternata) ammessa solamente in ambiente domestico privato. È possibile utilizzare una semplice presa domestica o una presa industriale fino a 32 A.

  • Modo 2: Ricarica lenta (6-8 h) a 16 A, (corrente alternata) ammessa in ambiente domestico e pubblico. Sul cavo di alimentazione del veicolo è presente un dispositivo denominato Control Box (Sistema di sicurezza PWM) che garantisce la sicurezza delle operazioni durante la ricarica. Le prese utilizzabili sono quelle domestiche o industriali fino a 32 A.

  • Modo 3: Ricarica lenta (6-8 h) a 16 A o mediamente rapida (30 min – 1 h) a 63 A, 400V (Modalità con sistema di sicurezza PWM), ammessa in ambiente domestico e pubblico. La ricarica deve avvenire tramite un apposito sistema di alimentazione dotato di connettori specifici.

  • Modo 4: Ricarica ultra rapida (5-10 min) in corrente continua fino a 200 A, 400 V, ammessa solamente in ambiente pubblico. Con questo sistema è possibile ricaricare i veicoli in alcuni minuti, il caricabatterie è esterno al veicolo. L’associazione che promuove il Modo 4 è nata in Giappone ed è denominata CHAdeMO.

.
Anzi, per la maggior parte dei proprietari di veicoli elettrici la casa è il punto di ricarica principale.
Normalmente i veicoli sostano nel box o nel posto auto diverse ore ogni giorno: questa situazione è ideale, in quanto consente di ricaricare lentamente la batteria. E’ quindi sufficiente una potenza (kW) ridotta per poter avere ogni mattina la batteria completamente carica.
Inoltre, contrariamente a quanto in molti pensano, non bisogna far scaricare la batteria per poi ricaricarla completamente. Le moderne batterie al litio impiegate sui veicoli beneficiano maggiormente di piccole ricariche parziali, per cui chi ha un’auto elettrica è abituato a metterla sempre in carica ogni volta che parcheggia nel proprio box o posto auto.

No.

E’ possibile ricaricare l’auto elettrica collegandola al contatore esistente, così come si fa per tutte le altre utenze elettriche in casa.

Non è necessaria una contabilizzazione separata e non è necessaria alcuna autorizzazione o permesso per ricaricare a casa.
Se la potenza al contatore è limitata (ad esempio 3 kW), si possono utilizzare stazioni di ricarica con la corrente regolabile, oppure ricaricare durante la notte (momento in cui normalmente le altre utenze elettriche importanti non stanno funzionando).

Se ci dovessero essere esigenze differenti, bisognerà allora procedere con una richiesta di aumento di potenza al contatore (è bene sottolineare che questa è una scelta, molte persone in Italia ricaricano tutti i giorni con un normalissimo 3 kW).

Dipende.

La velocità di ricarica dipende da due fattori principali: la potenza (kW) con cui si ricarica e la potenza massima accettata dal caricabatteria interno al veicolo. Se i due valori sono diversi, comanda sempre il più basso dei due.
Ad esempio:
– stazione di ricarica da 7,4 kW e veicolo elettrico con caricabatteria interno da massimo 3,7 kW: la ricarica avverrà a 3,7 kW;
– stazione di ricarica da 3,7 kW e veicolo elettrico con caricabatteria interno da massimo 7,4 kW: la ricarica avverrà a 3,7 kW.
Una ricarica completa a 3,7 kW richiede circa 5/6 ore di tempo. Una ricarica completa a 7,4 kW richiede circa 2/3 ore di tempo. E così via.

Difficilmente comunque sperimenterete questi tempi, proprio perchè raramente si fa una ricarica completa. Di solito infatti si fanno “rabbocchi” (o nel gergo della mobilità elettrica “biberonaggi“), quindi probabilmente avrete l’auto in carica per 1 o 2 ore al giorno (a seconda di quanti chilometri avete fatto durante la giornata).

Meno di quanto si possa pensare.

Il consumo (espresso in kWh, che è quello che si paga in bolletta) di una ricarica completa dipende dal veicolo e in particolare da “quanto grande” è la sua batteria.

Veicoli con capacità di batteria maggiore hanno più chilometri di autonomia e richiedono ovviamente più energia per una ricarica completa.

Mediamente le auto elettriche in commercio hanno pacchi batteria compresi tra 30 kWh e 50 kWh, con autonomie reali che vanno da 200 a 400 km con “un pieno” (esistono anche auto con batterie più piccole o più grandi).
Ad esempio:
– veicolo elettrico con 30 kWh di batteria e 200 km di autonomia: se faccio una ricarica completa (quindi nel caso in cui avessi percorso tutti i 200 km), impiegherò 8 ore per la ricarica completa a 3,7 kW e avrò consumato 30 kWh, che saranno conteggiati in bolletta insieme a tutti gli altri consumi di casa.

Un parametro importante per capire i consumi è il rapporto km/kWh (chilometri per chilowattora): è l’equivalente del rapporto km/l (chilometri per litro di benzina) e indica il consumo del mio veicolo elettrico. Normalmente i consumi dei veicoli in commercio sono compresi tra 6 e 8 km/kWh.

Imparerete poi con la pratica ad avere uno stile di guida ancora più risparmioso.

Per concludere, il kWh costa in bolletta, tutto compreso, circa 0,24 €; quindi con 1 € si percorrono circa 30 km.

Chi ha un impianto fotovoltaico è ancora più fortunato perchè può beneficiare della sua energia per ricaricare l’auto, conseguendo quindi vantaggi importanti

Sì, ma solo occasionalmente e facendo comunque molta attenzione.

Le normali prese di corrente (ad esempio le Schuko) non sono progettate e costruite per resistere senza danneggiarsi a potenze elevate per molte ore continuative.

L’auto elettrica diventerà l’”elettrodomestico” più importante della casa e, come tale, richiede qualche accorgimento in più per garantirvi la massima sicurezza. La sicurezza a casa è ancora più importante proprio perchè, molto spesso, le ricariche avvengono durante la notte nel box, in un luogo che in quel momento non è presidiato.

Bisogna quindi adottare tutti gli accorgimenti per poter disporre di un punto di ricarica sicuro nella propria abitazione.
Per questo motivo consigliamo l’installazione di una presa CEE industriale, molto più robusta e sicura di una normale Schuko (qualsiasi elettricista può montarne una con una piccola spesa).

.

Ricaricare l’auto elettrica con il contributo dell’impianto fotovoltaico rende la mobilità elettrica ancora più conveniente.

Per avere i vantaggi maggiori, bisognerà il più possibile (compatibilmente con le proprie esigenze e abitudini) ricaricare l’auto elettrica durante le ore di maggior produzione (ore centrali della giornata).

La ricarica avverrà sempre e comunque in corrente alternata (AC), quindi si utilizzano le stesse stazioni di ricarica, alimentate sempre dall’impianto elettrico dell’abitazione.

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SETTORE PRIVATO:

Questo campo d’impiego comprende tutte le colonnine allacciate alla rete locale ovvero al contatore del fornitore di energia.I campi di impiego nel settore privato,abitazioni uni/plurifamiliari.

SETTORE SEMIPUBBLICO:

Questo campo d’impiego comprende tutte le colonnine allacciate alla rete locale ovvero al contatore del fornitore di energia. Solitamente questo tipo di stazioni di ricarica sono precablate e pronte all’uso subito dopo aver fatto eseguire ad un tecnico esperto la connessione alla rete elettrica. I campi di impiego nel settore privato o semipubblico sono: centri commerciali, negozi, ristoranti, hotel, autosaloni con officina, banche/assicurazioni, parcheggi aziendali.

SETTORE PUBBLICO:

Le colonnine di ricarica per il settore pubblico sono installate da fornitori di energia e gestori di rete, i campi di impiego per questo settore sono: le strade pubbliche, i parcheggi pubblici situati presso gli aeroporti e le stazioni ferroviarie.

  • Modo 1: Ricarica lenta (6-8 h) a 16 A, (corrente alternata) ammessa solamente in ambiente domestico privato. È possibile utilizzare una semplice presa domestica o una presa industriale fino a 32 A.

  • Modo 2: Ricarica lenta (6-8 h) a 16 A, (corrente alternata) ammessa in ambiente domestico e pubblico. Sul cavo di alimentazione del veicolo è presente un dispositivo denominato Control Box (Sistema di sicurezza PWM) che garantisce la sicurezza delle operazioni durante la ricarica. Le prese utilizzabili sono quelle domestiche o industriali fino a 32 A.

  • Modo 3: Ricarica lenta (6-8 h) a 16 A o mediamente rapida (30 min – 1 h) a 63 A, 400V (Modalità con sistema di sicurezza PWM), ammessa in ambiente domestico e pubblico. La ricarica deve avvenire tramite un apposito sistema di alimentazione dotato di connettori specifici.

  • Modo 4: Ricarica ultra rapida (5-10 min) in corrente continua fino a 200 A, 400 V, ammessa solamente in ambiente pubblico. Con questo sistema è possibile ricaricare i veicoli in alcuni minuti, il caricabatterie è esterno al veicolo. L’associazione che promuove il Modo 4 è nata in Giappone ed è denominata CHAdeMO.

.
Anzi, per la maggior parte dei proprietari di veicoli elettrici la casa è il punto di ricarica principale.
Normalmente i veicoli sostano nel box o nel posto auto diverse ore ogni giorno: questa situazione è ideale, in quanto consente di ricaricare lentamente la batteria. E’ quindi sufficiente una potenza (kW) ridotta per poter avere ogni mattina la batteria completamente carica.
Inoltre, contrariamente a quanto in molti pensano, non bisogna far scaricare la batteria per poi ricaricarla completamente. Le moderne batterie al litio impiegate sui veicoli beneficiano maggiormente di piccole ricariche parziali, per cui chi ha un’auto elettrica è abituato a metterla sempre in carica ogni volta che parcheggia nel proprio box o posto auto.

No.

E’ possibile ricaricare l’auto elettrica collegandola al contatore esistente, così come si fa per tutte le altre utenze elettriche in casa.

Non è necessaria una contabilizzazione separata e non è necessaria alcuna autorizzazione o permesso per ricaricare a casa.
Se la potenza al contatore è limitata (ad esempio 3 kW), si possono utilizzare stazioni di ricarica con la corrente regolabile, oppure ricaricare durante la notte (momento in cui normalmente le altre utenze elettriche importanti non stanno funzionando).

Se ci dovessero essere esigenze differenti, bisognerà allora procedere con una richiesta di aumento di potenza al contatore (è bene sottolineare che questa è una scelta, molte persone in Italia ricaricano tutti i giorni con un normalissimo 3 kW).

Dipende.

La velocità di ricarica dipende da due fattori principali: la potenza (kW) con cui si ricarica e la potenza massima accettata dal caricabatteria interno al veicolo. Se i due valori sono diversi, comanda sempre il più basso dei due.
Ad esempio:
– stazione di ricarica da 7,4 kW e veicolo elettrico con caricabatteria interno da massimo 3,7 kW: la ricarica avverrà a 3,7 kW;
– stazione di ricarica da 3,7 kW e veicolo elettrico con caricabatteria interno da massimo 7,4 kW: la ricarica avverrà a 3,7 kW.
Una ricarica completa a 3,7 kW richiede circa 5/6 ore di tempo. Una ricarica completa a 7,4 kW richiede circa 2/3 ore di tempo. E così via.

Difficilmente comunque sperimenterete questi tempi, proprio perchè raramente si fa una ricarica completa. Di solito infatti si fanno “rabbocchi” (o nel gergo della mobilità elettrica “biberonaggi“), quindi probabilmente avrete l’auto in carica per 1 o 2 ore al giorno (a seconda di quanti chilometri avete fatto durante la giornata).

Meno di quanto si possa pensare.

Il consumo (espresso in kWh, che è quello che si paga in bolletta) di una ricarica completa dipende dal veicolo e in particolare da “quanto grande” è la sua batteria.

Veicoli con capacità di batteria maggiore hanno più chilometri di autonomia e richiedono ovviamente più energia per una ricarica completa.

Mediamente le auto elettriche in commercio hanno pacchi batteria compresi tra 30 kWh e 50 kWh, con autonomie reali che vanno da 200 a 400 km con “un pieno” (esistono anche auto con batterie più piccole o più grandi).
Ad esempio:
– veicolo elettrico con 30 kWh di batteria e 200 km di autonomia: se faccio una ricarica completa (quindi nel caso in cui avessi percorso tutti i 200 km), impiegherò 8 ore per la ricarica completa a 3,7 kW e avrò consumato 30 kWh, che saranno conteggiati in bolletta insieme a tutti gli altri consumi di casa.

Un parametro importante per capire i consumi è il rapporto km/kWh (chilometri per chilowattora): è l’equivalente del rapporto km/l (chilometri per litro di benzina) e indica il consumo del mio veicolo elettrico. Normalmente i consumi dei veicoli in commercio sono compresi tra 6 e 8 km/kWh.

Imparerete poi con la pratica ad avere uno stile di guida ancora più risparmioso.

Per concludere, il kWh costa in bolletta, tutto compreso, circa 0,24 €; quindi con 1 € si percorrono circa 30 km.

Chi ha un impianto fotovoltaico è ancora più fortunato perchè può beneficiare della sua energia per ricaricare l’auto, conseguendo quindi vantaggi importanti

Sì, ma solo occasionalmente e facendo comunque molta attenzione.

Le normali prese di corrente (ad esempio le Schuko) non sono progettate e costruite per resistere senza danneggiarsi a potenze elevate per molte ore continuative.

L’auto elettrica diventerà l’”elettrodomestico” più importante della casa e, come tale, richiede qualche accorgimento in più per garantirvi la massima sicurezza. La sicurezza a casa è ancora più importante proprio perchè, molto spesso, le ricariche avvengono durante la notte nel box, in un luogo che in quel momento non è presidiato.

Bisogna quindi adottare tutti gli accorgimenti per poter disporre di un punto di ricarica sicuro nella propria abitazione.
Per questo motivo consigliamo l’installazione di una presa CEE industriale, molto più robusta e sicura di una normale Schuko (qualsiasi elettricista può montarne una con una piccola spesa).

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Ricaricare l’auto elettrica con il contributo dell’impianto fotovoltaico rende la mobilità elettrica ancora più conveniente.

Per avere i vantaggi maggiori, bisognerà il più possibile (compatibilmente con le proprie esigenze e abitudini) ricaricare l’auto elettrica durante le ore di maggior produzione (ore centrali della giornata).

La ricarica avverrà sempre e comunque in corrente alternata (AC), quindi si utilizzano le stesse stazioni di ricarica, alimentate sempre dall’impianto elettrico dell’abitazione.